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Piccoli lavori, grandi polemiche

Si sono conclusi nei giorni scorsi alcuni lavori di ricopertura della copertina deteriorata in una parte delle mura di Porchiano. Andata deserta la gara di appalto indetta nei mesi precedenti, sono stati gli operai del Comune a provvedere all’opera, avendo cura di mantenere le stesse caratteristiche delle parti attigue. Un lavoro che a detta dello stesso assessore Avio Proietti Scorsoni, con le risorse limitate, ha avuto soltanto lo scopo di proteggere la struttura sottostante in pietra dal dilavamento della pioggia, rimandando a tempi migliori interventi più incisivi.

Ecco i dati tecnici del lavoro: lunghezza della copertina rifatta ml 52, larghezza circa cm 50/60. Spessore circa cm 12. Liquido antigelivo nell’impasto di sabbia e cemento. Rete con maglia sottile per armatura. Inizio lavori 15.11.2017. Fine lavori 10.01.2018. Ammontare dell’appalto andato deserto circa € 3.000,00. Spese sostenute in economia circa € 1.000,00.

La vicenda ha avuto una coda polemica all’interno dei social, che vogliamo raccontare a beneficio di chi non li frequenta.

All’indomani dell’inizio dei lavori, avvenuti in un contesto di temperature particolarmente rigide, qualcuno ha avanzati dubbi sul fatto che il materiale con il gelo avrebbe potuto o meno resistere.

E’ stato Luciano Ghersi, istrionico artista che vive in paese, noto in queste ultimi mesi per le sue gustose interpretazioni teatrali di Jacopone da Todi, ad esprimere pubblicamente i propri dubbi scrivendo con dei gessetti colorati, sul manufatto, “Cemento diacciato, lavoro rovinato”, avendo cura di utilizzare un materiale che con la pioggia si sarebbe velocemente dissolto (come è stato dopo poche ore) e firmando con nome e cognome il proprio gesto di dissenso. Nessun danno quindi per la struttura, ma una protesta originale e civile, che può piacere o non piacere ma che comunque fuor di dubbio nessuna conseguenza ha provocato e presto si è cancellata.

Non si può dire la stessa cosa per l’anonimo estensore di una analoga protesta che è avvenuta qualche giorno dopo: costui con un oggetto appuntito ha inciso sul cemento fresco un infantile e sciocco “Fa schifo”, e forse ha anche dato un paio di martellate ai sassi, ben guardandosi dal rivelare la propria identità.

Due proteste dunque, che a prescindere dal fatto che fossero motivate o meno (l’assessore ha precisato successivamente che il materiale utilizzato conteneva antigelo e che la modaltà di esecuzione era simile a quelle precedenti), più diverse tra loro non potevano essere: atto gigionesco e firmato di inoffensiva protesta il primo, vero e proprio anonimo vandalismo il secondo.

E qui è successo il patatrac: con un comunicato sui social, l’assessore ha avuto parole dure per i due episodi, non separandoli come sarebbe stato meglio fare (burla inoffensiva la prima, atto di vandalismo il secondo) condannandoli entrambi e chiedendo espressamente ai propri collaboratori di non cancellare il secondo (il primo come s’è detto era già dissolto naturalmente) a “testimoniare l’inciviltà e la maleducazione e di chi non ha rispetto per il lavoro degli altri.”

Ovviamente, scrivendo queste cose sui social, si sono scatenati tutta una serie di commenti più o meno sgradevoli nei confronti della comunità porchianese, dipinta senza troppi giri di parole come composta da vandali ed incivili. E’ ben comprensibile quindi l’indignazione che gli abitanti del borgo hanno provato leggendo queste cose, e considerato che mai un ordine di questo tipo, (cioè di lasciare il vandalismo a monito per il futuro), era stato dato in precedenza in qualsiasi altra parte dell’Amerino – dove purtroppo i piccoli gesti di vandalismo fanno parte come ovunque di una prassi quasi quotidiana – si può ben comprendere quanto sia stato lo sconcerto di tutti.

Le risposte non sono mancate, a difesa della comunità. Con l’impegno, se l’Amministrazione avesse perseguito in questo originale intento per così dire educativo e punitivo, di provvedere con le proprie risorse a cancellare l’atto vandalico, rivendicando una antica attitudine a fare da sé.

Per fortuna, passata qualche ora, e riflettendo forse sulle parole di troppo scritte in precedenza, l’assessore Avio Proietti Scorsoni ha posto fine alle polemiche sui social, scrivendo “Sento il dovere di esprimere la mia stima per gli abitanti di Porchiano. Senza considerare i rapporti cordiali che ogni giorno condivido con alcuni di loro. Ho sempre ammirato la Comunità porchianese per le importanti attività sociali che vi risiedono. Tutto ciò non è stato minimamente scalfito dal comportamento censurabile di una persona. A breve sarà ripristinata la copertina danneggiata”.

Come poi è stato fatto. (MP)